"NELLA MIA VITA SONO STATO ESECUTORE, COMPOSITORE, ARRANGIATORE. IN VESTE DI PRODUTTORE E DIRETTORE ARTISTICO HO COLLABORATO CON GRANDI CASE DISCOGRAFICHE, LAVORANDO A STRETTO CONTATTO CON ARTISTI ECCEZIONALI IN UN ETA' DELL'ORO DELLA MUSICA ITALIANA. CON QUESTA MUSICA HO GIRATO L'ITALIA E L'EUROPA, MA SONO QUELLO CHE SONO, QUELLO CHE SONO SEMPRE STATO E CHE RESTO... UN PIANISTA."
Il bambino.Ricordo il primo incontro col pianoforte: un verticale marrone, marca “MOLA” di Torino, al circolo dell’Unes, ora Enel. La città era Ascoli Piceno, dove sono nato, e i tasti erano un po’ ingialliti per via delle sigarette accese che qualcuno lasciava consumare sui tasti d’avorio. Mio padre aveva le chiavi del circolo e al pomeriggio, dopo la scuola, andavo a suonicchiare Night and Day, di Cole Porter, Blue Moon di Rodgers ed altri evergreen pescati da un fascicoletto di spartiti americani: Francis Day. Poi ho iniziato anche a prendere qualche lezione di pianoforte dalla Professoressa Angelini, ma studiavo poco, preferivo ascoltare i classici della swing era.
L’ adolescente.
Al Liceo Musicale Spontini, allora appena sorto, avevo un insegnante argentino: Neumann, alto e gentile. Lui mi faceva ascoltare brani dai suoi concerti ed io improvvisavo dei pezzi un po’ jazzati con sua grande meraviglia. Il fatto è che non si capacitava del fatto che io, senza una preparazione specifica, potessi fare quelle cose.
|